Nelle ultime settimane ho cominciato a riflettere su tutto ciò che riguarda il concetto di ‘assistenza’. Assistenza in tutte le sue forme.
Si tratta di un’opera svolta presso chi ha bisogno di cure, è un aiuto, un soccorso. Ma è davvero “solo” questo? Quanto importante può essere un infermiere che accarezza la mano del suo paziente mentre gli somministra un farmaco? Nessuna regola e nessun protocollo lo prevede, o perlomeno nessuna regola che non sia presente dentro il nostro essere. Quanto profondo può essere il gesto di un’operatrice che pettina i capelli a una signora che non riesce più a muoversi autonomamente? Tutto questo mi ha fatto riflettere a lungo; non esiste solo l’igiene, ma anche la dignità. La dignità è il rispetto di sé e del proprio valore morale, e si afferma dentro le relazioni. Sono arrivata alla conclusione, operando dentro questa casa di riposo, che un operatore o un infermiere o qualsiasi persona che lavora con soggetti deboli e bisognosi di cure, non svolge solamente assistenza, ma difende e supporta la dignità di quella data persona. E questa è una cosa meravigliosa; se una persona anziana, un portatore di handicap, un malato mentale non riesce più a curare sé stesso, ci sono infermieri e oss che si mettono al loro fianco per farli sentire comunque degli Uomini e delle Donne, nonostante i limiti fisici o mentali. Perché siamo tutti onde dello stesso mare, e il dolore che sente un uomo che soffre, può essere il dolore di chiunque altro uomo. Per questo mi auguro un giorno di poter svolgere questo lavoro in modo invidiabile, e mi auguro la pazienza, la gioia e l’amore per ciò che farò. Durante quest’anno infatti, sto imparando davvero molto, e spero di continuare così.
Giada