Ciao a tutti, sono Giada, volontaria del servizio civile presso Villa Sant’Angela. Sono qui per raccontarvi della giornata di giovedì 23 maggio, quando noi tre volontarie siamo andate in visita alla Casa Castelletto che fa parte del progetto “Le chiavi di casa”, ed è situata a Breganze.
Si tratta di un apposito alloggio che ospita fino a quattro persone con disabilità lievi sia fisiche che mentali. È un edificio di proprietà dell’Ipab La Pieve di Breganze ed è gestita dalla Cooperativa Sociale Verlata di Villaverla.
Casa Castelletto è dunque la dimora di alcune persone del territorio che condividono degli spazi comuni, con abitudini diverse, per arrivare ad una crescita personale e ad una nuova consapevolezza di sé.
Al nostro arrivo ci ha accolto uno dei residenti, in modo molto amichevole, offrendoci the e biscotti, e devo dire che mi sono sentita proprio a mio agio. Ci ha raccontato un po’ di sé, della sua quotidianità, del suo lavoro presso l’Ipab come manutentore e per usare le sue parole “tuttofare”, e del suo “weekend tipo” che trascorre solitamente con la sua ragazza. Poi si è fermata a salutarci anche un’altra ragazza che risiede lì, anche se poi è uscita perché doveva andare a lavoro. Dei loro racconti, mi è rimasto il senso di normalità, di non diversità, che sono riusciti a trasmettermi. Grazie a strutture come Casa Castelletto infatti, anche le persone con disabilità riescono a inserirsi nella società e a fare tutto ciò che ciascuno di noi fa ogni giorno: lavorare, ascoltare musica, andare a mangiare una pizza con gli amici, andare in vacanza ecc. Si tratta di persone che anche se hanno qualche difficoltà, hanno comunque moltissime qualità e con la loro sensibilità sono una vera ricchezza per la nostra società.
Se c’è una cosa che ho imparato in questi mesi di servizio civile è che la vita è preziosa e può donare molto anche nell’anzianità e nella malattia grave, e dopo questa esperienza aggiungerei anche nella disabilità. Ci sono infatti moltissime cose che le persone con un handicap possono fare, magari in modo diverso, ma penso che il segreto sia proprio saper cogliere la bellezza di questa diversità.
Giada Bidese